Le Notizie dell’Opera: marzo 2023

Il professor Seddio, presidente di Opera Cardinal Ferrari, con una sintetica e lucida analisi, racconta il 2022 come l’anno della Resilienza, della capacità di accogliere sempre e comunque nonostante le difficoltà di un anno che ha ancor di pù creato povertà e disuguaglianze.

“In una società come la nostra, che per troppo tempo ha impegnato le proprie energie per massimizzare la capacità produttiva del “risultato”, ecco che arriva un fattore che cura e manutiene la coesione e la tenuta del nostro comune ambiente sociale e ci offre la consapevolezza che la volontà unitamente alla capacità di andare avanti nonostante le crescenti difficoltà, possono continuare a fare la differenza: fattore resilienza. Un fattore che anche nella storia più recente della Cardinal Ferrari ha attraversato tutto il nostro operato, permettendoci di reagire al “dopo pandemia” e di portare avanti i nostri obiettivi con passo deciso, di lavorare con e per i più fragili in quella che abbiamo tutti chiamato la tempesta perfetta fatta di guerra in Europa, povertà energetica, inflazione e aumento delle povertà.

Il 2022 è stato difficile per tutti noi, per gli effetti tangibili impressi dalla pandemia sulla salute psichica e fisica delle persone più fragili e per la vertiginosa crescita del costo della vita che ha fagocitato sempre più persone e famiglie in una situazione di sovraindebitamento, non più in grado di soddisfare i bisogni più elementari della propria vita quotidiana. E poi l’isolamento, la solitudine, l’indebolimento o l’assenza di reti parentali e amicali, ha reso tutti noi esposti ad una crescente vulnerabilità sociale e sanitaria: a tutto ciò abbiamo riposto con oltre 55.000 colazioni e pasti offerti gratuitamente nel nostro Centro Diurno e oltre 1400 pernottamenti gratuiti nelle nostre residenze. Abbiamo lavorato in modo rapido e sicuro per ritornare ai ritmi pre-pandemia con più di 1.500 persone fragili che sono state accolte e hanno ricevuto assistenza vitale.

Siamo stati resilienti per rispondere con coraggio anche alla fiducia riposta nel nostro lavoro da chi ci sta accanto, dal nostro comitato di indirizzo e consiglio di amministrazione che presiedo, ai nostri dipendenti, ai nostri volontari e sostenitori: la loro fiducia è stata per noi la spinta ad andare avanti con determinazione e tenacia con chi vive anche in strada per rispondere a bisogni nuovi, incrementati dall’emergenza sociale e sanitaria in atto, con gli ospiti del centro diurno  per alzare la soglia di protezione all’emarginazione, con le istituzioni per riprogrammare interventi mirati, con i donatori per chiedere nuovi sostegni, con i dipendenti e con i volontari per dirci nuovamente quanto la nostra missione sia la risposta alle povertà e alle prossimità.